PENTECOSTE
Erano poveri uomini |
MIA MADRE Salivi quei monti e portavi con te una speranza, un sogno già atteso da tante creature prima di te. Il vento portava con te le parole di un uomo venuto dal cielo, un bimbo era nato già dentro di te e con lui anche ognuno di noi. Ti sento ogni giorno mia madre perché con Lui tu generi me. Pertavi nel cuore le ansie e le gioie di una fanciulla, t'aprivi alla vita, cercavi l'amore, ed eri già madre. Un altro ti prende la vita, ti getta al di là d'ogni tempo dell'uomo; tu porti nel seno il tuo Dio, ma senti che nasce ciascuno di noi. Parlasti con lui per quei lunghi mesi che l'aspettavi; discorsi parlati, ma senza parole... soltanto col cuore. E Lui si muoveva per te, soltanto per dirti «ci sono davvero»; la vita che tu respiravi era solo la vita di ognuno di noi. E cerano tanti problemi nel cuore già tutti i giorni, poi venne il momento di dare la luce; ma era notte. Sentivi il dolore più umano che c'è è il dolore che accende la vita, ti accorgi che quello è tuo figlio; se guardi, però li c'è ognuno di noi. Mettevi su casa, è normale per tutti se nasce un bambino, da povera, avevi soltanto quel figlio, un uomo e il tuo Dio. La vita era quella di tutti: avere del pane, un vestito, un affetto, il sole, la notte, il lavoro ti davano gioia come a ognuno di noi. Divenne poi grande quel figlio, non sempre tu lo capivi; diceva parole, faceva già cose più grandi di te. Fuggiva da casa, tu andavia cercarlo e tornava la sera con te, e tu, come tutte le madri, tenevi ogni cosa nascosta nel cuore. Un giorno ti disse che ormai la sua ora era arrivata, partiva da casa, e mai tu chiudesti a sera la porta. Il cielo ogni giorno parlava di lui, ti portava la voce e l'amore, sentivi col cuore di madre già tutto il dolore di un figlio che muore. La gente diceva anche a te che tuo figlio era già tanto grande, ed eri contenta... andasti a vedere incontrasti i suoi occhi. Ma era una strada ormai sparsa di tutto il suo sangue di tutto il suo amore, e tu non piangevi, gli davi la forza di giungere a quella sua ora. Lo senti di nuovo bambino e lo porti fra le tue braccia, il pianto che allora era gioia diventa un gran dolore. Ma dopo tre giorni ti senti bussare alla porta... ti dicono: «è vivo!» tu corri la terra raggiungi il tuo cielo lo trovi... RIMANI CON LUI. |
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